Risultati radiologici non utilizzati su supporti dati: 'Che perdita intellettuale!'

Risultati radiologici non utilizzati su supporti dati: 'Che perdita intellettuale!'

2 min di letturaTecnologia medica

Il primo mercato sanitario ('medicina convenzionale') e il secondo mercato sanitario ('medicina complementare', 'benessere medico') si ritiene che si differenziano, secondo molti rappresentanti del sistema sanitario pubblico, per l'elevata efficienza del primo mercato sanitario. Ma non è affatto così, come sottolinea il radiologo Prof. Dr.

Werner Golder (Avignone, Francia). In un commento pubblicato nella rivista 'Nervenarzt', critica il cosiddetto 'tesoro' dei supporti digitali carichi di immagini radiologiche, che oggi spesso accompagnano ogni referto. Questi CD o DVD possono essere veramente un arricchimento, secondo Golder, solo se possono essere aperti facilmente, trovare rapidamente ciò che si cerca e visionare i risultati senza alcun ritardo.

Ma questo è ancora un problema, soprattutto quando si confrontano le radiografie con i risultati degli esami clinici o durante le valutazioni. L'accesso immediato alle informazioni delle immagini, che un tempo si aveva con le semplici lastre radiografiche, è certamente lontano dai tempi digitali. Il recupero delle immagini 'analogiche' generalmente richiedeva meno tempo della loro visione e valutazione, ricorda Golder.

Oggi i tempi di avvio sono più lunghi — a volte anche molto più lunghi. Si inserisce il CD/DVD nel laptop, si aspetta un tempo variabile prima che venga riconosciuto e incorporato dal visualizzatore DICOM (software per visualizzare i referti radiologici digitali), si viene invitati ad aprirlo, si arriva alla panoramica dei file di immagine memorizzati e viene offerta l'opzione di aprirli in qualsiasi ordine. E se il programma di visualizzazione ha un'interfaccia e dei comandi con cui non si ha familiarità, passa ancora più tempo.

Secondo una stima approssimativa di Golder, ma probabilmente non errata, e tenendo conto della sua esperienza, almeno ogni secondo CD/DVD che porta dati radiologici rimane chiuso e quindi ignorato nei fascicoli. 'Che deficit nel percorso verso le informazioni specialistiche! ' lamenta Golder, 'che rinuncia alla valutazione indipendente del materiale immagine!

Che perdita intellettuale!